Tagliacozzo
Descrizione generale geografico-storica
Tagliacozzo è situato nella parte occidentale della Marsica non molto lontano dai confini con il Lazio, in posizione adagiata lungo le pendici del monte Civita. Non molto lontano dal centro abitato si trova la stazione sciistica di Marsia sulle pendici orientali del monte Midia (1737 metri slm) lungo la catena dei monti Carseolani. Numerose ipotesi si affacciano all’orizzonte degli studiosi di etimologia per quanto riguarda l’origine del nome di questa Città, tuttavia la più credibile fa derivare il nome di Tagliacozzo dai termini latini Talus (= Taglio) e Cotium (= Roccia), quindi: taglio nella roccia; e ciò a specificare anche la toponomastica dove si è sviluppato l’insediamento urbano ossia in mezzo alla fenditura che divide il monte. Il territorio era stato abitato nell’antichità prima dagli Equi poi dai Marsi, fiero popolo mai domo e grande combattente. Esistono sicuri cenni storici di un abitato, nell’attuale località alta di Tagliacozzo, a partire dall’XI secolo. Prima di allora si sono ritrovati, in alcuni testi imperiali Carolingi del 964 e del 998, riferimenti al Monastero di S. Cosma, altrimenti detto “In Heloritu” (cioè in un bosco di alloro). Prima ancora sussistono tracce di insediamenti in grotte, alcuni addirittura in epoca Neolitica e nell’ Età del Bronzo. Nel corso dell’XI secolo il territorio fu inglobato nella Contea dei Marsi, enucleata dal Ducato Longobardo di Spoleto e attribuita, nel 926, a Berardo il Francigeno, capostipite del casato Berardi. Nel 1268, 23 agosto, il territorio e precisamente i Piani Patentini furono teatro della famosa Battaglia di Tagliacozzo, tra Corradino di Svevia e Carlo d’Angiò; essa segnò il destino d’Europa in favore degli Angioini sugli Svevi, favorendo ancora per secoli il potere temporale del Papa. Dante ricorda tale battaglia nel XXVIII canto dell’Inferno. In tale occasione si consolidò il potere dei De Pontibus che appoggiarono Carlo D’Angiò. Con il matrimonio di una dei De Pontibus con Napoleone Orsini, il possesso del feudo passò a quest’ultima famiglia, che lo mantenne fino alla metà del XV secolo. Nel 1400 circa il Papa Alessandro V, quale premio per l’appoggio ottenuto in una contesa territoriale, staccò la Contea di Tagliacozzo dal Regno di Napoli e lo aggregò allo Stato Pontificio, confermandone la titolarità a Giacomo Orsini. La stessa famiglia Orsini, proprietaria di altri feudi e con un potere che andava dal Tirreno all’Adriatico, nel 1497 fu privata dal Papa del feudo – divenuto Ducato – di Tagliacozzo, assegnato invece alla famiglia Colonna, che lo tenne fino al 1806, Dopo l’unità d’Italia, non pienamente condivisa nel territorio, Tagliacozzo fu toccata dal fenomeno del Brigantaggio, per il quale si ricorda in particolare l’attività del Brigante Boryes (invero generale borbonico) che godeva nella zona di varie protezioni. Tagliacozzo diviene, con l’inizio del 1900, una importante sede di villeggiatura, specie per i romani facoltosi. Ciò si prolungò, dopo una stasi nel periodo dell’ultima guerra, fino agli anni ’70. Tuttora è meta turistica e di ferie, invernali ed estive, per la salubrità dell’aria, per la bellezza dei luoghi e per la bontà della sua cucina.
E’ un’emozione passeggiare nella zona antica di Tagliacozzo. Si passa da una piazza meravigliosa, tra le più armoniche e scenografiche del Centro Italia, a viuzze che danno la sensazione di ritornare indietro di qualche secolo. Ci si imbatte poi in un angolo di natura amena, con un fiume che precipita dall’alto e che si incunea, dopo un centinaio di metri, in un cunicolo sotterraneo, mentre sulla sua destra si innalza una pineta che invita il viandante a percorrerla in salita, verso la vetta del monte. Da un’altra parte ci si ritrova dinanzi la facciata di una Chiesa, sulla quale campeggia uno splendido rosone, ricco d’arte e di sacralità. Pochi passi e si ammira una scalinata che si avvolge a gradini bassi e larghi, dalla quale ci si attende quasi di veder discendere gli antichi abitanti, in abiti da festa, per recarsi alla messa domenicale. E che dire di un’immagine da cartolina che ti prende dentro quando varchi l’archetto romano e ti trovi ad ammirare case abbarbicate alla roccia, fin su la cima della stessa? Allora capisci davvero di essere in un luogo unico ed irripetibile, testimone di secoli di storia e di tradizioni.
Descrizione delle attrazioni di carattere religioso, culturale, naturalistico, feste e tradizioni popolari
Numerose le chiese tra le quali:
Il Santuario della Madonna dell'Oriente, in località Oriente (Sfratati);
Chiesa e convento e chiostro di San Francesco. Chiesa e Convento di S. Francesco
Probabilmente citata nella bolla di Pasquale II del 1115 come S. Maria in Eloreto (=Laureto);
Chiesa di Santa Maria del Soccorso, citata nella bolla di papa Pasquale II del 25 febbraio 1115, con la quale veniva confermato al vescovo della diocesi marsicana, Berardo, il possesso di numerose chiese tra cui appunto questa, chiamata pero “S. Maria in Furca”
Chiesa di San Pietro, ad Altolaterra dove fino alla morte ha svolto il proprio ministero sacerdotale il venerabile don Gaetano Tantalo;
Chiesa della Misericordia, dedicata a San Giovanni decollato;
Edicole della Via Crucis e chiesetta del Calvario;
Chiese delle frazioni di Poggio Filippo, San Donato, Sorbo e Roccacerro.
Il Centro storico:
Piazza dell'Obelisco. Attorno ad essa si sviluppa il borgo antico. È contornata di palazzi storici e di un loggiato con archi a tutto sesto e finestre rinascimentali. In origine, chiamata "piazza da' Piedi", era contornata da portici, chiusi nel 1810 per ordine di Gioacchino Murat, re di Napoli. Al centro della piazza c'era, al posto dell'omonima fontana edificata nel 1824, un pilozzo di pietra dove venivano fatti sedere i debitori insolventi esposti alla pubblica gogna.
Teatro Talia. Ex monastero benedettino adibito a luogo di spettacolo nel 1686. Nel 1832 la struttura, dedicata al re, Ferdinando II, fu completamente modificata ed inaugurata.
Palazzo Ducale. Risalente al XIV secolo, voluto dagli Orsini fu portato a termine nel quattrocento da Roberto Orsini nelle forme rinascimentali, passando dalla famiglia Colonna ai Barberini.
Palazzo Mastroddi. Situato in piazza Argoli il palazzo fu voluto nei primi anni del XIX secolo dal conte Alessandro Mastroddi. Spazioso atrio e scalone baronale presentano statue, iscrizioni e preziosi affreschi.
Fontana del 1200. Grazie ad opere di restauro è stata eletta monumento nazionale.
Annesso al Santuario dell’Oriente è il Museo Orientale.
Resti di antichi castelli
Ruderi del castello forse edificato nell'XI secolo. Ruderi del castello di Tremonti. Ruderi del castello di San Donato.
Tra le attrattive naturali:
La Faggeta di Marsia: area ricca di faggete, ideale punto di partenza per gli amanti dell'escursionismo "leggero";
Area dei maneggi e dei circoli ippici della Piccola Svizzera.
Il Parco Geologico Risorgenti dell'Imele.
Area naturale che presenta l'antico sentiero delle risorgenti del fiume Imele tra la località di Capoacqua e le rapide della Valle delle Mole dove sono visibili i ruderi di otto antichi mulini ad acqua. Un percorso naturalistico e geologico ricco della biodiversità caratteristica del territorio
La strada, che da Tagliacozzo sale a Cappadocia scorre, per circa trenta metri, sopra una cavità, che è conosciuta come grotta di Verrecchie o di Petrella, ma soprattutto come grotta di Beatrice Cenci.
Tra gli eventi da annotare sull’agenda:
Domenica in Albis: festa del Volto Santo;
la Processione del venerdì Santo,
13 giugno: festa di Sant'Antonio di Padova, Patrono della città
Tra luglio ed agosto: festival cinematografico Tagliacozzo in film
il Festival internazionale di Mezza estate, che ha raggiunto le XXX edizioni e che vede la partecipazione di compagnie e personaggi internazionali della danza, prosa, musica, jazz, lirica e dei più disparati generi culturali
Nella seconda settimana di luglio, si svolge Ascanio, manifestazione rinascimentale
Prodotti tipici e specialità eno-gastronomiche
Piatti tipici della cucina locale sono:
Gnocchetti con ceci
Agnello, cacio e uova
Polenta con salsicce e spuntature servita in piatti di legno (le scifellette)
Prodotti di panificazione artigianale realizzati con farina di grano Solina
Contatto per informazioni turistiche (telefono + email)
http://www.tagliacozzoturismo.it
http://www.comune.tagliacozzo.aq.it/
La Festa del Volto Santo
Si ripete la suggestiva festa del “Volto Santo”. Sabato pomeriggio, nella chiesa dei SS Cosma e Damiano, alla presenza delle autorità civili e religiose, il sindaco riceve dalla Madre Badessa la sacra immagine del Volto Santo e la espone alla pubblica venerazione. La domenica mattina, dopo la messa solenne, la sacra immagine viene portata in processione.
• Descrizione di eventuali connessioni col Volto Santo (culto, tradizioni popolari, miti, leggende) no
La città di Tagliacozzo è tra i Borghi più Belli d’Italia.